Ebbene sì, lo smartphone che a scuola era uscito dalla porta, rientra in classe dalla finestra!
Non per distrarsi, ma come mezzo per lavorare, e forse, come nuova opportunità per “svecchiare” la scuola. Magari, anche prevenire il cyberbullismo o portare avanti progetti interdisciplinari partendo dagli interessi dei ragazzi.
Infatti questa app, molto in voga tra i giovani, permette di esprimere una certa creatività. Dai 13 anni in su i ragazzi si possono iscrivere, anche se spesso lo utilizzano già da molto prima. Una piccola digressione sull’età minima di questo social, i ragazzi possono iscriversi dai 13 anni ma, in seguito a recenti aggiornamenti (marzo 2023), i profili degli utenti fino ai 17 anni hanno delle limitazioni rispetto a quelli degli adulti. Una delle limitazioni inserite dal social consiste nella protezione della privacy dei ragazzi e delle ragazze under 17, che non possono avere un profilo pubblico. La riservatezza del profilo permette in qualche modo una maggiore protezione del profilo dei minori, che non guasta mai!
Un’idea che vogliamo proporvi per coinvolgere gli studenti nell’apprendimento e nella definizione di uscite didattiche e viaggi d’istruzione riguarda proprio l’uso di Instagram.
Potete creare un account collettivo da utilizzare come diario di bordo di un possibile viaggio per gli stati europei.
Chiaramente, proprio per le politiche del social network, si tratta di un’attività da svolgere con le classi all’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado e con tutte le classi della scuola secondaria di secondo grado.
Come raccontavamo in un altro articolo, Instagram è un buon supporto per le gite scolastiche. Con lo storytelling visivo si può creare una memoria condivisa di ciò che è stato fatto: i ragazzi si sentono protagonisti dell’esperienza fuori da scuola che così diventa più personale e interessante.
In classe il punto di partenza può essere la scoperta del territorio. Basta creare un account su Instagram, e crearne i contenuti.
Un’idea può essere raccontare l’Italia, con le sue infinite bellezze, o anche singole città, musei, movimenti artistici o tutto ciò che è di vostro interesse. La cosa più importante è definire subito l’argomento del vostro storytelling visivo così che si possa partire con l’attività vera e propria!
Prendiamo ad esempio le città italiane, cercando la storia dei monumenti, gli aspetti naturali, le tipicità o le tradizioni di ogni luogo.
Fase 1 STUDIO e RICERCA
Per iniziare un progetto di questo tipo bisogna sempre partire dalla ricerca. I ragazzi devono avere ben chiaro che le informazioni più importanti, verificate e attendibili provengono dai libro di testo o da siti internet affidabili. Quindi in alcune lezioni di presentazione, accompagnate dallo studio a casa, viene approfondito il territorio nei suoi aspetti principali.
Potete fin da questa prima fase dividere i vostri alunni in gruppi, affidando ad ogni team, ad esempio una città specifica, dei monumenti o un museo.
Fase 2 ORGANIZZAZIONE
Per fare in modo che le informazioni siano veramente acquisite, potete proporre la creazione una carta d’identità dettagliata, da creare sul quaderno personale di ogni studente. Così che alla fine dell’anno, il quaderno stesso, sia un book di conoscenza territoriale, arricchito di immagini e cartine geografiche.
Fase 3 DIVISIONE IN GRUPPI E RACCOLTA DELLE IDEE SU INTERNET
Quando si sono studiati i primi 3/4 punti di interesse ogni gruppo, al termine delle ore messe a disposizione, dovrà aver deciso quali sono gli argomenti che vorrebbe approfondire.
Fase 4 BRAINSTORMING E DEFINIZIONE DEI CONTENUTI
A quel punto tramite la messa in comune dei contenuti e la tecnica del brainstorming i ragazzi si confrontano sulle loro scelte in modo da integrarle e qualora ci fossero delle scelte comuni, sostituirle. Così oltre a conoscere in maniera più approfondita i contenuti si solidificano anche le relazioni umane tra i ragazzi che imparano a lavorare in gruppo, ma anche a scambiarsi idee in maniera consapevole.
Fase 5 RACCOLTA IMMAGINI E DIDASCALIE
Solo così ogni gruppo potrà raccogliere le immagini che preferisce da Google e scrivere le didascalie. L’ultimo compito sarà quello di proporre hashtag adatti a tutto il progetto e alla foto specifica.
In questo tipo di attività è importante porre molta attenzione all’uso delle immagini senza copyright e libere, e alle tecniche di scrittura delle didascalie, che non siano un banale “copia incolla” da internet, ma frutto di informazioni chiare e suggestioni, anche emozionali.
Fase 6 PUBBLICAZIONE
Una volta creato il vostro account di classe, la pubblicazione può essere gestita dagli studenti ma con il supporto del docente, in quanto vi permetterà di monitorare costantemente le interazioni e fare in modo che chi vi approdi sia veramente un valore aggiunto per i ragazzi.
Man mano il profilo Instagram creato prenderà forma e diventerà un vero e proprio storytelling visivo.
Questa attività può essere svolta sia per l’apprendimento, e quindi per studiare e imparare in maniera meno canonica e divertente, ma anche come vero e proprio profilo di classe.
Potete infatti creare un profilo dedicato alle uscite e ai viaggi d’istruzione svolte dalla classe, in cui raccontare le attività e i luoghi visti insieme. Si creerà così una rubrica che racconta le avventure degli studenti con le foto da loro scattate di monumenti, quadri, piazze e angoli particolari.
Usare Instagram come mezzo per fare didattica vi permetterà di coinvolgere sempre più i vostri alunni, senza però perdere la componente di apprendimento che non mancherà. Anzi sarà solo più divertente!
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