Le Terre di Castelli sono un territorio ricchissimo di Storia, in cui è possibile scoprire e immergersi in un’atmosfera medioevale, ma anche approfondire secoli di Storia, fino al Seicento.
Castelli di impianto antico, nati attorno all’anno Mille a difesa contro i Barbari, sono oggi dei borghi che mantengono intatta la struttura militare; le Rocche, nate come fortilizi per i soldati, sono state trasformate successivamente in ricchi Palazzi affrescati, luoghi di ricevimento, di divertimento frequentati da ospiti illustri.
Il territorio è costellato di Borghi sulle colline arricchite dalla coltivazione della vite: il paesaggio è caratterizzato da queste piccole strutture militari, con la presenza delle torri di avvistamento e strutture difensive ancora visibili.
Andar per Borghi: Savignano sul Panaro mantiene intatta la sua struttura con tre cinte murarie realizzate a partire dal Duecento e rinforzate fino all’inizio del Quattrocento. Le porte di accesso, l’assetto interno del borgo che segue il pendio della collina fino alla sommità, dove si trovava l’antica Rocca caratterizzano ancora la parte più antica del territorio, il Castello. La visita a Savignano è l’occasione di immergersi in un’atmosfera medioevale per capire come si viveva all’interno di un borgo, quali erano i lavori più svolti in questo contesto e come era organizzata la vita dei suoi abitanti.
Castelvetro di Modena, dalla struttura antica, viene cinto da mura robuste attorno all’anno Mille e protetto da un elevato numero di torri, oggi è ancora ben visibile la sua conformazione difensiva e la sua posizione di controllo sul territorio. Visitando Castelvetro è possibile soffermarsi sulla storia della sua costruzione e i suoi cambiamenti: dall’epoca romana fino al Cinquecento, in un lungo viaggio nel tempo alla ricerca delle tracce dei passaggi epocali.
I luoghi che costituiscono oggi le Terre di Castelli sono stati per secoli territori degli Este, signori di Ferrara, poi di Modena e Reggio Emilia che, a loro volta, hanno affidato a famiglie fidate il governo e la difesa del territorio.
Le Terre di Rangoni: le più estese sul territorio, possono essere conosciute mediante la visita allo splendido borgo di Castelvetro, dalla storia molto antica. Quando i Rangoni ne ottengono il comando, nel 1330, ne faranno la capitale del loro feudo che, con il passare dei decenni, diviene sempre più ampio. Nel 1501, dopo un violento terremoto, rade al suolo Castelvetro e i Rangoni avviano il cantiere del loro Palazzo con saloni riccamente affrescati, una vista sulle colline attorno e numerose pertinenze (come il giardino e la Chiesa parrocchiale).
Se si desidera arricchire ulteriormente il percorso Terre di Rangoni, è possibile visitare anche il Castello di Levizzano Rangone (Castelvetro), il borgo di Spilamberto e il Borgo di Campiglio.
Le Terre dei Contrari: con l’arrivo della famiglia Contrari da Ferrara nel 1401, si rafforzano i confini verso il territorio di Bologna, nella zona di Vignola e Savignano, anche a guardia del fiume Panaro e dei suoi attraversamenti. Ai Contrari si deve soprattutto la ristrutturazione della Rocca di Vignola che da semplice fortilizio, costruito come difesa della zona attorno all’anno Mille, diventa un’elegante e ricca dimora signorile provvista però dei più efficaci sistemi di difesa (il fossato, i camminamenti di ronda, il rivellino…). La Rocca conserva oggi intatte sia le caratteristiche difensive che le meravigliose decorazioni ad affresco che ci raccontano la vita e le caratteristiche dei personaggi che hanno abitato questo luogo.
Se si desidera arricchire ulteriormente il percorso Terre dei Contrari, è possibile visitare anche il Palazzo Contrari Boncompagni o Palazzo Barozzi (Vignola) e il borgo di Savignano sul Panaro.
Terre dei Montecuccoli: la famiglia è tra gli ultimi a giungere nelle Terre di Castelli: diventeranno infatti signori di Guiglia e Marano nel 1630. I Montecuccoli avevano rafforzato i loro possedimenti su tutta la montagna modenese, il Frignano. L’arrivo a Guiglia è caratterizzato dal restauro e ampliamento del precedente castello trecentesco in un palazzo signorile con un ingresso loggiato, ampie sale di rappresentanza, appartamenti privati della famiglia. Il castello guigliese ha poi avuto tante vite successive, è stato albergo termale a inizio Novecento, poi colonia alpina per i bambini, deposito di opere d’arte durante la Seconda Guerra Mondiale, casinò e poi circolo e locale.
Le Terre di Castelli sono anche state attraversate per secoli da rotte importanti per il passaggio di pellegrini, mercanti e merci. La loro posizione privilegiata tra la pianura e l’Appennino ha consentito lo scambio di prodotti (farina, farina di castagne, bachi da seta), in particolare al mercato di Vignola, ma anche l’evolversi di numerose attività manifatturiere, in particolare sfruttando la costruzione dei canali artificiali.
La via Romea Nonantolana: nasce nell’ottavo secolo con l’idea di collegare le due abazie benedettine di Nonantola e di Fanano e, attraverso il passaggio dei valichi appenninici, arrivare verso Roma. Sulla via sorgono presto ospitali e luoghi per accogliere i pellegrini. Uno degli snodi caratteristici della via Romea è il borgo di Guiglia, con i sentieri che si snodano verso le montagne più alte, e la Pieve di Trebbio, posta nell’omonima frazione, dove ancora si può gustare il fascino di una pieve medioevale anche grazie alle testimonianze artistiche rimaste.
Sarà possibile svolgere una passeggiata/laboratorio sul tema dei pellegrini e delle antiche vie, in una delle due località indicate, particolarmente adatto dai 9 anni in su.
I canali lungo il Panaro: a partire dall’anno Mille, sono numerose le opere idrauliche realizzate dall’uomo per permettere l’approvvigionamento per le colture del territorio. Partendo dal percorso Natura di Vignola è possibile effettuare una passeggiata verso Spilamberto lungo il Canale di San Pietro, il più antico sul territorio, scoprendo le strutture per portare l’acqua per l’irrigazione (paratie, incili, canali scolmatori) nelle terre basse, oggi contraddistinte dalla coltivazione dei ciliegi; gli stabilimenti industriali (mulini, cartiere, fabbrica di polvere da sparo) e gli altri canali alimentati dal Panaro (Canale Diamante e Canalino Castellano).
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