La Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani” è la cittadella monumentale voluta in dono agli Italiani da Gabriele d’Annunzio e è considerata l’espressione più alta e completa della sua opera letteraria. Sotto il profilo degli scopi statutari la peculiarità della Fondazione si riassume nel motto più conosciuto del Vate “Io ho quel che ho donato”. Donare, diffondere, sensibilizzare e trasferire conoscenza e cultura, sono gli elementi in cui si riassume e si sviluppa l’attività della Fondazione.
Il Vittoriale degli italiani – complesso di edifici, vie, piazze, giardini, corsi d’acqua e un teatro all’aperto – eretto tra il 1921 e il 1938 per volontà di Gabriele d’Annunzio, è uno dei musei più visitati d’Italia. Costruito a Gardone Riviera sulle rive del lago di Garda a memoria della “vita inimitabile” del poeta-soldato e delle imprese degli italiani durante la Prima Guerra Mondiale, si conferma luogo più che mai vitale, visitato ogni anno non solo da studenti e turisti, ma anche da studiosi e intellettuali che quotidianamente frequentano i suoi archivi, da artisti di caratura internazionale che hanno calcato il palcoscenico all’aperto del suo anfiteatro o che hanno voluto celebrare il poeta abruzzese donando opere d’arte che oggi adornano i viali, le piazze e gli affacci sul lago. Ne sono esempi: il Cavallo blu del celebre artista italiano Mimmo Paladino, la scultura STAR di Jacques Villeglé, gli Angeli di Ugo Riva, il San Sebastiano dello scultore Ettore Greco, l’installazione di cani di Velasco Vitali, la fontana di Mario Botta e le numerose opere conservate nell’Auditorium.
Un complesso di donazioni che ha reso il parco dannunziano a tutti gli effetti un vero e proprio museo dedicato alle sculture dell’arte contemporanea italiana.
“Tutto infatti è qui da me creato e trasfigurato. Tutto qui mostra le impronte del mio stile nel senso che io voglio dare al mio stile”, così d’Annunzio nell’atto di donazione del Vittoriale allo Stato italiano descrive la sua ultima dimora. Particolarmente suggestiva è, infatti, la visita alla Prioria, la casa del Poeta, che si snoda in un susseguirsi di stanze colme di oggetti – da quella della Musica a quella del Mappamondo, dalla sua stanza da letto al suo studio, l’Officina, e all’originalissima stanza da pranzo.
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