Molti sostengono che le visite d’istruzione per gli studenti sono solo un momento ricreativo durante le quali non imparano granché, anzi quasi nulla.
Ma quante volte ci siamo sentiti dire che il momento più bello di uno studente è stato il viaggio in pullman o la notte in hotel, quando per settimane, da soli e con i colleghi, avete ipotizzato itinerari e attività dalle grandi potenzialità?
Altri, invece, sostengono che queste esperienze siano grandi opportunità. Vengono offerte dalla scuola e devono continuare a essere offerte dalla scuola, in quanto strumento fondamentale per la crescita culturale dei ragazzi.
Tra le varie opportunità offerte dai viaggi d’istruzione, essi permettono ai docenti e agli studenti di passare assieme momenti di conoscenza privilegiata e al ritorno in classe le relazioni possano essere più distese e consapevoli.
Ma allora, i docenti che cosa possiamo fare per permettere ai propri alunni di vivere la gita in maniera più attiva e aiutare i ragazzi ad appassionarsi a ciò che vedono e vivono in quelle intense giornate?
Partiamo da un dato oggettivo: il 73% degli studenti, secondo alcune indagini del MIUR, apprezzano più di quanto immaginiamo le uscite didattiche e, soprattutto, dichiarano di voler imparare qualcosa di nuovo nel corso delle visite d’istruzione. Il secondo dato è quello meno oggettivo, ma più funzionale, ovvero puntare sulle motivazioni di gruppo e sull’aspetto emozionale.
Ogni docente in classe avrà sicuramente beneficiato, almeno una volta, del Cooperative Learning, ovvero una o più attività per coinvolgere gli studenti attraverso lavori di gruppo per raggiungere un fine comune. I ragazzi così imparano l’interdipendenza, la responsabilità condivisa e quella individuale.
Ecco due laboratori da svolgere durante le uscite e viaggi d’istruzione che hanno lo scopo principale di coinvolgere e motivare gli studenti e conciliano l’efficacia didattica a attività di ricerca-azione!
Il primo laboratorio che funziona in molte classi durante uscite e viaggi, richiede un po’ di inventiva e creatività. Infatti il team di docenti che accompagnerà i ragazzi in viaggio d’istruzione dovrà chiedere alla classe di fingersi “agenzia di viaggio” .
Gli studenti così si attiveranno per visitare questo o quell’altro monumento o segnalare le varie iniziative. A seconda dell’età dei ragazzi e della loro maturità questa attività può essere più o meno guidata. Se si tratta di classi della scuola primaria potrete fare un brainstorming con gli studenti su cosa vorrebbero fare o che museo vorrebbero visitare, magari proponendo loro delle opzioni di scelta.
Se avete a che fare con le classi della scuola secondaria di primo grado potrete infatti dividere i ragazzi in gruppi e segnalare ad ognuno di loro un’area di interesse e una sitografia di riferimento per ricercare le informazioni.
Infatti l’uso della rete e di internet diventa essenziale. Con alunni più grandi, della scuola secondaria di secondo grado, dopo una riflessione condivisa, si potranno ipotizzare attività più libere. Capiterà sicuramente che tra le tante proposte interessanti ne esca qualcuna strampalata. Gli studenti di qualsiasi età chiederanno di visitare il museo del Milan in Lombardia o le studentesse chiederanno quattro passi in via della Spiga, per esempio.
I docenti ragioneranno, insieme ai ragazzi, sulle varie proposte e si imposterà un itinerario il più possibile centrato sulle loro idee e sulla validità didattica e culturale della gita scolastica. Questo farà sì che gli alunni arrivino preparati al viaggio d’istruzione, ogni gruppo avrà infatti preparato materiale da condividere con i compagni ed esporrà i propri risultati a tutta la classe, ma soprattutto si sentiranno presi sul serio e responsabilizzati.
Uno strumento utile nella creazione di un itinerario, soprattutto per i viaggi di più giorni, è Google My Maps, che permette di inserire dei “punti” di interesse su mappe completamente personalizzabili. Leggi il nostro articolo “Creare itinerari con Google My Maps” per scoprire come creare il vostro percorso in classe!
Un’attività di questo tipo richiederà 6/8 ore di lezione tra momento introduttivo, definizione dei contenuti e relazione finale.
Instagram è un’applicazione gratuita, omaggio alle Polaroid, compatibile con qualsiasi smartphone, che permette agli utenti di scattare foto, applicare filtri, e condividerle su numerosi servizi di social network, compresi Facebook, Foursquare, Tumblr, Flickr.
Questa applicazione è molto in voga sia tra i giovani che tra i giovanissimi!
A scuola potrete creare con gli alunni un account collettivo (di classe) per catalogare, attraverso gli hashtags (le “parole etichetta” contrassegnate dal #), le esperienze vissute insieme durante un progetto o un viaggio d’istruzione.
Due sono le possibilità che potete condividere con i vostri alunni per aiutarli a sentirsi protagonisti di una gita:
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