Il viaggio è uno straordinario sistema per cambiare, trasformarsi e dialogare con il tempo comprendendo ed essendo parte delle modificazioni in corso. Il viaggio, dunque, come chiave di volta dell’esistenza. Perché viaggiare è superare quelle linee di confine che la routine, l’incertezza del nuovo e la paura dell’ignoto spesso rendono invalicabili. Il viaggio … che è, poi, il ricercare la direzione dei sogni da realizzare e degli obiettivi da raggiungere.
”il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono una sola pagina” – Sant’Agostino
Quando immaginammo la prima esperienza di formazione per docenti in crociera partimmo da questi assunti per la strutturazione di un progetto formativo che impegnasse i corsisti per tutto il periodo dell’azione. Non soltanto, dunque, durante le ore di lezione frontale, ma nel corso della traversata a contatto con le onde cercando di comprendere appieno il mare e la pedagogia del mare (per esempio …); nel corso delle visite alle città sentendo dentro la responsabilità di una formazione che da quella visita poteva trarre tutte quelle domande che sono, poi, alla base delle nuove modalità di relazione con gli studenti e le nuove generazioni. Perché ai nativi digitali giunge lo stimolo della conoscenza solo per mezzo della nostra capacità di non essere mai scontati e vincolati da quell’oggetto che continuiamo a chiamare programma che è, però, un oggetto desueto che ha fatto il suo tempo e che, di certo, non ha dato negli ultimi anni i risultati cui abbiamo il dovere di aspirare. Ci è sembrato sin da subito una modalità, la più opportuna, per dare un peso specifico molto oltre l’ordinario al Bonus Docenti tanto spesso vilipeso dall’inconsistenza e dall’ordinarietà di attività formative spesso ripetitive e ben lontane dai bisogni della scuola contemporanea.
A valle delle prime tre edizioni di questa straordinaria esperienza che definiamo di Formazione in Crociera ci troviamo di fronte a un successo compiuto che non è soltanto nell’alto grado di soddisfazione dei partecipanti (i malevoli e i Savonarola del nostro tempo sono pronti a ritenere che il grado di soddisfazione dipenda dalla modalità e non dai contenuti senza spiegare, però, qual è la differenza con qualsiasi altra modalità di formazione in residenziale), ma è, innanzitutto, nel riscontro che ci proviene dal mondo della scuola in cui i docenti che hanno partecipato hanno portato entusiasmi, curiosità, approcci differenti nelle strategie didattiche e obiettivi innovativi che, pur essendo congruenti con quanto richiesto dal sistema scolastico italiano, hanno generato stimoli e curiosità del tutto nuovi rispetto alla … consuetudine che è una delle debolezze del nostro fare scuola.
Capire il mondo che ci circonda e conoscere le culture globali da sperimentare e contestualizzare nella propria realtà è uno degli obiettivi primari della nostra scuola votata alla Cittadinanza attiva. Quale migliore possibilità, dunque, se non quella di collegare il viaggio al confronto con colleghi ed esperti che condividono il bisogno di rendere l’apprendimento riferimento ineludibile per la strutturazione di un futuro che sia nel concreto frutto del cambiamento da porre in linea con il bisogno di ambiente, solidarietà, rispetto dell’altro e della comunità, inclusione e legalità. Ciò che maggiormente ci ha colpito dai resoconti dei partecipanti alle nostre attività di Formazione in Crociera è nel fatto che i docenti dichiarano di sentirsi trasformati dal viaggio, liberi da vecchi blocchi e aperti a nuovi pensieri, nuovi spazi (mentali e fisici) da esplorare.
“sono fatto di tutto ciò che ho visto” – Henri Matisse
Per quelli che vivono l’impegno della scuola queste determinanti (il trasformarsi e l’aprirsi al nuovo, il sentire la grandiosità della propria professione e delle possibilità che da essa derivano …) sono fondamentali per la qualità della vita propria (del docente) e della scuola stessa che trae beneficio dalla condizione di ben/essere derivante dall’attività di formazione. Sappiamo, a valle delle esperienze pregresse, che il modo giusto di approcciarsi alla formazione in crociera è quello di portare il bagaglio di esperienze acquisite, confrontarsi sul valore del cambiamento e tornare con nuove idee da sviluppare. Questo è arricchimento culturale!
Ed è a partire anche da questo assunto che stiamo strutturando l’attività di formazione docenti per l’anno 2023-2024 – che terremo nei mesi di aprile e maggio ’24 – immaginando di trattare le specificità che connoteranno sempre di più il nostro fare scuola (la relazione consapevole con il digitale, le competenze, il valore del corpo nell’apprendimento, la relazione con la parola intesa come strumento fondamentale per l’arricchimento del pensiero, la contaminazione sempre più necessaria tra materie scientifiche e umanistiche, il rapporto con l’altro con riferimento all’inclusione e alla cittadinanza). Tanto, considerando che il viaggio è conoscenza, è insito nel Dna dell’uomo come stimolo primordiale alla ricerca, all’esplorazione, una sfida con sé stessi che enuclea nel confronto finalizzato alla crescita di ognuno.
Ancora sulla Formazione in Crociera: sin dal mito di Gilgamesh per passare all’era dei viaggi di esplorazione e ai giorni nostri l’uomo riconosce al viaggiare il ruolo di motore stesso della storia umana. Grazie al suo potere di plasmare e definire individui, società, confini geografici, politici o culturali, il viaggio genera di per sé un processo di formazione sia individuale sia cultural-collettivo. È considerando, pure, questo aspetto che abbiamo immaginato di collegare con questo specifico le nostre innovative strategie pedagogiche immaginando di illustrare in un clima propiziato le didattiche che riteniamo possano ottimizzare l’offerta formativa della scuola del nostro tempo. Perché il viaggio è un’esperienza formativa fondamentale, promuove la riorganizzazione del pensiero, della coscienza, dell’Io personale e professionale, è un passaggio qualificante. Pensare la formazione come viaggio e il viaggio come formazione è utile per rendere esplicito quell’iter di consapevolezza, la sua tensione, il suo carattere dialettico che deve permanere sempre aperto, soprattutto nella nostra epoca moderna. Il viaggio per quel che riguarda la Formazione in Crociera, viene visto sotto numerosi aspetti che auspichiamo influiranno sulla vita personale e professionale dei docenti che vorranno partecipare all’azione. Ciò tenendo conto che l’umano in generale e ancora di più i docenti hanno l’indubbia capacità di recepire ciò che accade loro intorno e, raccogliendo i frutti delle proprie esperienze, sono in grado di generare del nuovo.
“La propria destinazione non è mai un luogo, ma un nuovo modo di vedere le cose” – Henry Miller
Stiamo attraversando un tempo in cui la comunità globale avverte la necessità di un cambiamento epocale volto a migliorare la relazione con l’altro e a preservare nella concretezza la Terra che resta, al momento, l’unico luogo possibile in cui vivere. Perché questo cambiamento avvenga la scuola è un presidio fondamentale e sarà il nostro corpo docente a determinare per le nuove generazioni una visione connotata di una prospettiva avvertita come il giorno nuovo, sentita dai nostri ragazzi come la sfida di cui dovranno essere protagonisti.
È in linea con questo presupposto che noi di Bimed proviamo a stare accanto agli uomini e alle donne della scuola cercando di strutturare azioni che siano contestualizzate e che siano in grado di confortare, supportare, motivare.
Partendo da questa visione abbiamo strutturato il programma di Formazione del Corso che connoterà la nuova Formazione in Crociera e che è acquisibile dalla Piattaforma SOFIA.
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